martedì 18 giugno 2013

Verso un riconoscimento del diritto d'autore sulle improvvisazioni jazz

di Luca Ruggero Jacovella

Sono diversi anni che associazioni di musicisti jazz, associazioni di autori e noti musicisti, cercano di far riconoscere alla SIAE il diritto d’autore sull’improvvisazione. Tale diritto viene invece in un certo modo riconosciuto, dal 1982, dalla SACEM francese.
Finora non vi è stato alcun esito positivo. L'insuccesso è stato determinato da una non-considerazione dell'istanza da parte dei grandi autori ed editori (perché in questa innovazione vedrebbero probabilmente diminuire il valore economico dei temi famosi, degli standards, degli evergreen),  ma anche forse perché le proposte, finora, mancavano di forti o specifiche argomentazioni tecnico-giuridiche.
Il problema concettuale principale, è individuare “l’opera” in una improvvisazione estemporanea, dato che, allo stato attuale,  per la SIAE, l’opera è una partitura di un brano originale e autonomo, che si deposita in maniera tradizionale.
Negli ultimi anni però sono intervenute delle novità in campo musicologico ed istituzionale. Vediamo dunque i punti salienti della mia proposta per il riconoscimento del diritto sull’improvvisazione: 


1)   Una revisione e una attualizzazione dell’Art. 33 comma 4 del Regolamento Generale della SIAE, estendendo la possibilità del deposito tramite registrazione sonora anche alla musica jazz ed alle “musiche improvvisate ed audiotattili”, così come già previsto per la “musica concreta”.   Il Consiglio di Gestione può inoltre stabilire che tale deposito avvenga per via telematica (Art. 21 R.G.).
2)    Una revisione dell’Art 3 comma  4 dello stesso R.G., che impedisce all’associato di vantare diritti per utilizzazioni anteriori alla data di dichiarazione delle opere. Ciò in quanto l’improvvisazione creativa non può, per definizione, essere pre-vista e depositata prima della propria nascita.
3)    Il recepimento del Decreto Ministeriale emanato dal M.I.U.R. il 3 Luglio 2009, nel quale si individuano, fra le aree disciplinari, le “discipline interpretative del jazz, delle musiche improvvisate e audiotattili”, dal quale ne deriva, per conseguenza logica, il riconoscimento del diritto d’autore sulle improvvisazioni creative quali opera dell’ingegno. Già l’art. 2 comma 2 della L.d.A . prevede la protezione delle “variazioni musicali costituenti di per sé opera originale”.