martedì 28 maggio 2013

Intonazione del Diapason a 440 hz per legge!

Lo sapevate che ... la frequenza di intonazione del diapason è determinata da una legge della Repubblica Italiana?

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LEGGE 3 maggio 1989, n. 170 

Normalizzazione dell'intonazione di base degli strumenti musicali. (GU n.109 del 12-5-1989)

note: Entrata in vigore della legge: 27/05/1989



La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PROMULGA la seguente legge: Art. 1. 1. Il suono di riferimento per l'intonazione di base degli strumenti musicali e' la nota La3, la cui altezza deve corrispondere alla frequenza di 440 Hertz (Hz), misurata alla temperatura ambiente di 20 gradi centigradi.
                               Art. 2.
  1.  E'  fatto  obbligo  agli  istituti di istruzione musicale, alle
istituzioni e organizzazioni, comunque sovvenzionate dallo Stato o da
enti   pubblici,  che  gestiscono  o  utilizzano  orchestre  o  altri
complessi  strumentali,  e  all'ente  concessionario   del   servizio
pubblico  radiotelevisivo  di  adottare  stabilmente  come  suono  di
riferimento per l'intonazione la nota La3 di cui all'articolo 1. Sono
in  ogni caso fatte salve le esigenze di ricerca e artistiche, quando
non vengano eseguiti brani di musica vocale e spettacoli lirici.

                               Art. 3.
  1. Per ottemperare a quanto disposto dagli articoli 1 e 2, e' fatto
obbligo di utilizzare  per  l'intonazione  strumenti  di  riferimento
pratico  (diapason a forchetta, regoli metallici, piastre, generatori
elettronici, eccetera) tarati alla frequenza di 440 Hertz e dotati di
relativo  marchio  di garanzia, indicante la frequenza prescritta. E'
ammessa la tolleranza, in piu' o in meno, non superiore a 0,5  Hertz.

venerdì 10 maggio 2013

Considerazioni su “Il paesaggio sonoro”


Le persone di questo tempo, e soprattutto chi vive nelle grandi città, sperimentano una condizione acustica ambientale molto diversa da quella che si presentava oltre un secolo fa. Possiamo indicare come demarcatore temporale approssimativo la nascita della “rivoluzione industriale”. 
 
Dall’avvento delle macchine, nelle fabbriche e nelle strade (automobili), degli elettrodomestici nelle nostre case, il nostro ambiente acustico è cambiato notevolmente.
L’orecchio umano è un organo sempre attivo. Contrariamente alla vista quindi, gli eventi percettibili (in questo caso i suoni o i rumori) entrano in noi nostro malgrado. 

Lo studioso Murray Schafer  ha definito “paesaggio sonoro” un qualsiasi campo di studio acustico; ed esso è costituito da eventi uditi, e non visti.
Un paesaggio sonoro della natura, o rurale, è stato definito sempre da Schafer come “hi-fi” (high fidelity).  In questo tipo di “campo di studio”, i rumori ambientali sono così bassi che è possibile percepire con chiarezza i singoli suoni con discrezione.  C’è un primo piano e c’è uno sfondo (“figura/sfondo”); c’è quindi una “prospettiva sonora”.
Di contro,  un ambiente urbano è “lo-fi” (low-fidelity), nel quale c’è interferenza fra ogni suono, non c’è più una prospettiva, ma solo una presenza (e spesso molesta). I singoli suoni vengono “mascherati” da altri o da rumori.  Ricordiamo come i “rumori” siano emissioni sonore aventi forma d’onda non periodiche.